A chi interessa il voto all’estero per i giovani in servizio civile?

Dopo la presa di posizione dell'Anpas, cresce la protesta contro la decisione di Governo e maggioranza di non permettere il voto all'estero per i prossimi referendum di giugno ai volontari delle Ong e del servizio civile, mentre invece lo si prevede per i militari e i funzionari dello Stato.


Il Sottosegretario con delega, sen. Giovanardi, da noi sentito, pur dicendosi d'accordo con questa possibilità, avanzata originariamente in un emendamento del sen. Ceccanti (PD), cade dalle nuvole. Intanto il testo del decreto approvato al Senato, non ha comunque accolto tale indicazione e l'approvazione finale è prevista la prossima settimana alla Camera. Per questo l'on. Aldo Di Biagio (Fli) ha annunciato un'interrogazione parlamentare: «Non si comprendono le ragioni di questo limite illegittimo e ai confini della costituzionalità che non colloca i cittadini italiani sullo stesso livello» e per questo ha chiesto al Governo spiegazioni e che «per quanto possibile consenta di modificare la norma di riferimento». Anche i rappresentanti nazionali dei giovani in servizio civile, intervistati da "Servizio civile magazine", hanno dichiarato le loro perplessità e annunciato interventi. «Ritengo indispensabile – ha detto Fania Alemanno – fornire ai giovani volontari in Servizio Civile all'estero la disponibilità di espletare il loro diritto al voto nell'ambito della consultazione referendaria, allargando anche a loro la possibilità di rivolgersi alle ambasciate italiane, come previsto per le forze armate in servizio all'estero». «Ho provveduto a formalizzare questa mia richiesta all'UNSC – prosegue – affinché ci si renda ancora una volta conto di come il Servizio Civile Nazionale non venga tenuto in considerazione, a fronte del suo assunto fondante che lo vede difensore della patria tanto quanto la difesa armata che non è per noi un antagonista o concorrente, ma complementare. Ad oggi il servizio civile, invece, stenta ad essere riconosciuto, oltreché ricordato. Questo è vergognoso». E un appello ai Deputati per consentire questo voto dall'estero anche ai giovani in servizio civile, è stato lanciato infine da Massimo Paolicelli, Presidente dell'Associazione obiettori nonviolenti. «Chiediamo ai Parlamentari – scrive in un comunicato Paolicelli – di porre rimedio a questa ennesima grave dimenticanza del Governo nei confronti dei giovani in servizio civile. La Corte Costituzionale ha più volte ribadito come il servizio civile concorre alla difesa della Patria esattamente come quello militare ma nelle scelte del Governo questo resta sempre e solo nella teoria». «Nel decreto – prosegue Paolicelli – si prevede il diritto di voto per corrispondenza ai cittadini temporaneamente allestero come agli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia, ma non ai giovani in servizio civile allestero, costringendoli, per votare, ad un ritorno in Patria, anticipando anche le spese di viaggio». «In tutta questa vicenda – conclude il Presidente AON – stupisce la totale assenza del Sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha la delega per il servizio civile, forse troppo impegnato nel suo nuovo ruolo di censore dei Gay».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *