Abolita la Consulta senza voce anche i giovani in servizio civile

«Se non ci sarà più la Consulta nazionale del servizio civile, i giovani volontari saranno di nuovo "sbaraccati", senza possibilità di far sentire la propria voce». E' quanto denuncia Silvia Conforti, una dei quattro Rappresentanti nazionali dei giovani in servizio civile, dopo la notizia della probabile chiusura della Consulta a causa del Decreto-legge n. 95 del 6 luglio scorso di "Revisione della spesa pubblica".

«Per noi giovani – precisa Conforti – era l'unico strumento con cui potevamo veramente incidere nell'organizzazione anche politica del servizio civile nazionale, anche perchè i nostri 4 voti spesso potevano essere determinanti. Ed ora cosa dobbiamo fare? Prendere il telefono e farci ricevere, o la nostra voce come al solito non conterà più nulla?». Conforti ricorda anche l'impegno di questi mesi della Rappresentanza – di fatto gratuito – ad essere presenti ai vari appuntamenti e a sostenere il servizio civile in un momento di difficoltà. «Abbiamo accolto con piacere – ricorda la Rappresentante – l'invito dell'ex Capo Fauttilli a portare il nostro contributo di riflessione, anche per definire sempre meglio lo status dei giovani volontari. Penso ad esempio alla revisione della circolare sulla formazione generale, o all'esperienza sperimentale in Albania». Infine l'appello al Governo e alla nuova direttrice nazionale, Paola Paduano: «Mentre in altri paesi, come la Francia, si investe nel servizio civile, in qualche modo si salvaguardi la qualità di questa esperienza in Italia e l'esistenza della Consulta nazionale, oppure si trovi in modo di fare intervenire fattivamente noi giovani dandoci il ruolo che ci spetta».

4 thoughts to “Abolita la Consulta senza voce anche i giovani in servizio civile”

  1. in effetti la Consulta è un organismo democratico che va difeso anche se da tempo le regioni ne lamentano la limitata rapprentatività ( 1 solo rapp.te!)
    Se l’abolizione è questione di costi,questi possono essere rivisti e ridimensionati!!

  2. Giusto Ombretta, prima di tagliare tutto indistintamente, meglio capirne i costi effettivi e cosa si va a perdere in termini di confronto e democrazia.

  3. Si, è giusto che i protagonisti del servizio civile abbiano voce in capitolo: i giovani, gli enti, le istituzioni. Ma la Consulta quale capacità di “incidere nell’organizzazione anche politica del servizio civile” ha mai espressa? Io penso che il servizio civile, se lo si vuole salvare, bisogna prima di tutto liberarlo da tante finzioni democratiche che a tutt’oggi hanno prodotto solo carte etiche, acronimi patriottici e garrule bandierine tricolore. Così com’è (era), il contributo politico più efficace che può giungere dalla Consulta è la sua abolizione.

  4. Michele, sarà stata anche poco efficace la Consulta, ma è uno dei pochi, se non l’unico, spazio ufficiale di confronto fra enti, giovani e Unsc. D’ora in poi la programmazione economica, le circolari, ecc. le saprà solo l’Unsc nelle “segrete stanze”, e tutti gli altri a cose decise e fatte. A me sembra un passo indietro, non in avanti.

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