L’agenzia Ansa, in un lancio del 17 febbraio, ha ripreso la notizia dell'udienza dei giovani in servizio civile dal Papa e delle relative proteste da parte della Diaconia valdese, perché inizialmente considerata “formativa” da parte dell’Unsc. Interpellato dall’Ansa, il sottosegretario con delega al servizio civile Giovanardi ha confermato che si era trattato di un «qui pro quo» e che la giornata non poteva essere considerata di «formazione» bensì di «servizio». Nello stesso «qui pro quo» è caduto il capo dell'Unsc, Leonzio Borea, che in sua recente intervista aveva affermato che «la Consulta nazionale del servizio civile, nella seduta del 11 febbraio scorso, aveva deciso di proporre per i volontari in servizio una giornata straordinaria di permesso sia per la donazione del sangue che per l'udienza del Papa». Ma poi c'è stata una rettifica e nella versione attuale dell’intervista si legge testualmente che «la Consulta nazionale … ha deciso di proporre per i volontari in servizio e non [sic!] che parteciperanno all'udienza del Santo Papa, il riconoscimento di una giornata di servizio».