Anpas protesta per il mancato voto ai giovani in servizio civile

Con un comunicato stampa diffuso ieri, l'Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) ha protestato per il mancato allargamento del voto ai referendum di giugno anche ai volontari delle Ong e del servizio civile all'estero.


«Non è la prima volta che questo Governo si dimentica del Servizio Civile», ha dichiarato Maurizio Garotti, responsabile nazionale per il servizio civile ANPAS, «come al solito si usano due pesi e due misure nell’assicurare gli stessi diritti a chi, come i ragazzi che svolgono il Servizio Civile all'estero, svolge forme di difesa della patria diverse da quelle previste per le forze armate. La negazione, di fatto, del diritto di voto si aggiunge ad altri gravi provvedimenti che, di fatto, stanno chiudendo il Servizio Civile: basti pensare agli stanziamenti sulla mini-naja». Inoltre per Garotti la decisione di rimborsare "ex post" le spese del viaggio, talvolta intercontinentale, rappresenta «un'ulteriore spesa per le casse di un settore martoriato da tagli costanti che ne stanno decretando la fine. Non sarebbe bastato estendere la possibilità di votare nelle ambasciate, prevista per i militari all'estero, anche per i ragazzi in Servizio Civile?». Infine l'auspicio dell'Anpas è che ci sia «un cambiamento di rotta da parte del Governo in favore del Servizio Civile e dei diritti di giovani italiani che mettono a disposizione la propria passione e la propria crescita a disposizione di intere comunità, in Italia e nel mondo».

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