Il Bando nazionale di servizio civile è stato annunciato dall’UNSC “entro fine mese”, ma rimane ancora l’incognita della sua possibile apertura ai giovani stranieri. Intanto alla Camera dei Deputati è arrivata un'interrogazione parlamentare (4-01765) dell’on. leghista Nicola Molteni che chiede al Ministro per l'integrazione, con delega al servizio civile, Cécile Kyenge chiarimenti in merito.
«Il Ministro in una sua dichiarazione all'agenzia ASCA del 31 luglio 2013 – ricorda l’on. Molteni -, parlando dell'accesso al servizio civile da parte di non cittadini italiani in possesso di regolare permesso di soggiorno, ha affermato testualmente: "il punto fondamentale è parlare di persone residenti in Italia che vogliono dare un contributo come lavoro e volontariato a un servizio che esiste già: il ragionamento deve partire da qui"». Ricordando poi la normativa nazionale, l’esponente leghista chiede «che significato vada attribuito alle esternazioni del Ministro per l'integrazione generalizzate nella premessa e se il Governo nella sua interezza condivida o meno l'idea di sostituire il requisito della cittadinanza con quello della residenza per l'ammissione alla prestazione del servizio civile volontario (e di quello militare, in quanto equiparato)».