È stato pubblicato venerdì scorso il documento di analisi [.PDF] realizzato da Arci Servizio Civile (ASC) a partire dai dati dell'ultimo Bando nazionale di servizio civile da 35.203 posti, scaduto lo scorso 8 luglio. «Il bando esaminato – scrive ASC – presenta numerose caratteristiche specifiche, che lo rendono nuovamente unico dall’avvio del Servizio Civile Nazionale nel 2001. Se il bando 2015 aveva come elemento caratterizzante, sul piano delle risorse, il raggruppamento di risorse finanziarie statali allocate su tre annualità, 2013, 2014 e 2015 tutte investite su quell’unico bando, il bando 2016 ha visto, oltre il fisiologico impiego di risorse residue del 2015, l’impiego di risorse statali 2016 e per la prima volta, l’assenza di risorse aggiuntive dalle Regioni e Province Autonome». Con i suoi oltre 35mila posti «dopo il bando del 2007 è il bando dalle dimensioni quantitative più consistenti, che consolida il trend in atto dal 2014». La ricerca di ASC, ripresa ed approfondita in un articolo di "Redattore Sociale", evidenzia anche altre novità meno positive. Infatti «in attesa di conoscere il numero totale delle domande che i giovani hanno presentato alle organizzazioni entro l’8 luglio 2016 – scrivono gli autori della ricerca -, il dato più sorprendente è stato il relativamente basso numero di domande pervenute a molte organizzazioni entro la fine di Giugno 2016, termine inizialmente stabilito", fatto da cui conseguono "sorpresa vissuta nelle organizzazioni e la necessità di studiare il fenomeno e approntare le strategie, su più livelli e con più strumenti, per avere una costante risposta positiva dei giovani alla richiesta di partecipare, in modo volontario, al Servizio Civile Nazionale».
«Nonostante lo sforzo finanziario fatto dal Governo in questi anni – ha commentato Licio Palazzini, Presidente di ASC – – proprio questo dato di dice come si rischi uno spreco di risorse. In questo senso la novità della riforma del servizio civile, che prevede una programmazione triennale, potrebbe ridare una prospettiva chiara di sviluppo a tutto il sistema, inoltre incoraggerebbe anche gli enti che non progettano più da tempo a rientrarci». «Ma occorre tempo e soprattutto certezze sui finanziamenti a disposizione già a partire da questa progettazione in corso, che ancora una volta avviene senza sapere quali fondi saranno realmente disponibili, a parte i 115milioni stanziati dalla precedente Legge di stabilità», chiosa ancora Palazzini. Per Arci Servizio Civile l'analisi dei dati conferma due elementi, già notati nella pubblicazione dei bandi precedenti 2011 e 2013: "il servizio civile nazionale, più che un sistema, si configura come una sommatoria di approcci politico amministrativi, diversi per finalità e modalità di relazione con le organizzazioni accreditate, in cui il Prontuario di valutazione dei progetti, fondato su una valutazione di qualità dei testi vige solo in alcuni albi", inoltre "la compresenza, su alcuni territori, di progetti valutati su scala di merito (effettuata per l’albo nazionale) e su scala “redistributiva” (sia con il contingentamento dei posti richiedibili che con graduatorie provinciali), effettuata dalla Amministrazione competente, genera equivoci e frustrazione nella rete delle organizzazioni accreditate e valutazioni diverse da parte dei giovani sulla finalità dell’istituto". [Fonte: Redattore Sociale]