Dopo la pubblicazione ieri del prolungamento del Bando di servizio civile nazionale e l'aggiunta di 1.046 posti, la CNESC – Conferenza nazionale enti di servizio civile si dice «soddisfatta di questo primo passo e ringrazia il Sottosegretario Bobba, il Capo Dipartimento Mauceri e gli Assessori regionali che si sono spesi in tal senso».
«Ricordiamo che accanto a questi posti “eccedenti” – precisa il Presidente della CNESC, Licio Palazzini – c’erano 5.415 posti che potevano essere messi a bando nelle Regioni Campania, Sicilia, Provincia Autonoma di Trento e albo nazionale». Per questo – prosegue – «non ci pare efficace un sistema di allocazione delle risorse che genera contemporaneamente eccedenze finanziarie e progetti approvati ma inattivati . Siamo consapevoli che questo bando 2015 è stato bando per molti motivi particolare, ma sarebbe stato un bell’atto che tutte le Regioni avessero messo al centro le attese dei giovani, ad esempio conferendo Fondi anche alle Regioni Campania e Sicilia e alla Provincia Autonoma di Trento per avvii subito invece che magari fare propri bandi regionali per far partire i giovani nel 2016». «Chiediamo quindi che Governo, Regioni e Province Autonome, a legislazione vigente, rivedano gli accordi e definiscano una nuova modalità che abbia come obiettivo il tempestivo impiego delle risorse statali disponibili venendo incontri alle attese dei giovani, alle opportunità educative e di contributo alla società italiana che il SCN è capace di produrre», conclude la nota CNESC ricordando come «in Parlamento proprio in questi giorni si sta votando il testo di riforma del Terzo Settore e di disciplina del Servizio Civile Universale».