A più di sette mesi dalla sua ultima convocazione, è tornata a riunirsi lo scorso martedì pomeriggio a Roma, la Consulta nazionale del servizio civile. L’incontro però, nonostante le attese che aveva suscitato a causa della situazione di incertezza che vive il servizio civile nazionale, si è risolto in un nulla di fatto. È mancato infatti l'accordo sulla nomina del Presidente, primo atto che avrebbe dovuto affrontare la Consulta per entrare nella pienezza delle sue funzioni, e dopo due votazioni finite in parità tra Silvia Conforti, Rappresentante nazionale dei volontari, e Primo Di Blasio, Presidente della Cnesc, la riunione è stata aggiornata al prossimo 26 giugno.
Per “Servizio civile magazine”, il giornale on-line di AMESCI, l’elezione della Rappresentante dei giovani «sarebbe stato un segnale di rinnovamento che avrebbe sicuramente giovato a rafforzare l'immagine del servizio civile quale luogo, oltre che strumento, in cui i giovani possono realmente svolgere il ruolo attivo a cui sono chiamati sempre più frequentemente». Su questa stessa linea l’AISec, la neocostituita Associazione di volontari ed ex-volontari in servizio civile, che dichiara il suo sostegno alle posizioni della Rappresentanza nazionale dei giovani e sottolinea sul suo sito come “per la prima volta nella storia la candidatura dei volontari blocca il sistema di elezione della Presidenza”.
Ieri, in una nota, la CNESC replica a questa interpretazione di quanto avvenuto in Consulta e spiega come abbia «cercato per settimane di parlare con i rappresentanti dei giovani di servizio civile per istruire il modo di arrivare alla prima riunione della Consulta e alla individuazione del suo presidente, senza ricevere risposte, se non sabato 1 giugno ricevere una telefonata di autocandidatura di Conforti». «La CNESC – continua la nota – domenica 2 giugno a tre rappresentanti dei giovani ha proposto un ticket enti-giovani per la presidenza e la portavoce, innovando la precedente esperienza, entrambi vincolati ad essere espressione delle deliberazioni comuni. Anche stavolta silenzio. La risposta è arrivata durante i lavori della Consulta con la autocandidatura di Conforti. Da qui la candidatura della CNESC».
Nella nota Primo Di Blasio, Presidente della Cnesc, invita a non ricorrere allo “stereotipo dello scontro generazionale”, e ricorda piuttosto l’opposizione dell’associazione da lui presieduta contro una concezione del servizio civile come “stampella del welfare” e “alla strisciante riforma di fatto del SCN con l’accasamento per via amministrativa nelle politiche giovanili”. «Sappiamo di disturbare per la richiesta di una governance del Servizio Civile Nazionale trasparente, partecipata dai giovani e dalle organizzazioni pubbliche e senza scopo di lucro invece che fondata sui soli incontri bilaterali. Si parli di questo, come correttamente ha fatto il rappresentante di ANCI», dichiara Di Blasio. Infine annuncia l’impegno «a trovare una soluzione comune, che richiede comunque volontà in questo senso». [Fonte: Redattore Sociale]