Si allarga il dibattito intorno alla proposta della quota di riserva del 20% dei progetti di servizio civile per i disabili gravi, sostenuta dalla Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali Disabili), che avrebbe avuto un formale condivisione da parte del Sottosegretario Giovanardi. Su questo tema, già nei giorni scorsi la Cnesc (Conferenza nazionale degli enti di servizio civile) aveva ricordato che «il 60% dei progetti degli Enti della Cnesc è realizzato nel settore dell’assistenza tra cui anche della disabilità, e quindi viviamo quotidianamente le esigenze dei cittadini e delle famiglie eppure pensiamo che solo con la garanzia di un contingente minimo di 40.000 volontari all’anno e finanziamenti conseguenti sarà possibile collocare la richiesta senza far esplodere il sistema». Con la Cnesc, ha preso posizione anche la Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), secondo quanto annuncia il settimanale "Vita", nonché l'Associazione Mosaico, che ha diffuso sul suo sito una nota di approfondimento. Pure l'Anci (Associazione naziona comuni italiani) si è espressa su questa proposta, affermando come la mobilitazione della Fand sia «giusta e motivata poichè dignitosi e imprescindibili sono i diritti da riservare alle persone disabili e con grandi difficoltà», ma ricordando come «il problema sia di carattere generale e che la coperta corta stia scoprendo le membra, la testa e parte del corpo di tanti enti e istituzioni che hanno creduto nelle opportunità del servizio civile».