Due ordini del giorno provano a salvare il servizio civile

Montecitorio2Complessivamente sono due gli ordini del giorno che il Governo ha accolto alla Camera lo scorso 16 dicembre in favore del servizio civile: uno targato Partito Democratico e l'altro Lega Nord.


Il primo, del quale avevamo già dato notizia, è quello proposto dagli onorevoli democratici Sereni, Di Pasquale e Strizzolo (9/4829-A/136), nato anche «su sollecitazione della Cnesc», come ci precisa il suo Presidente, Primo Di Blasio. Nell'Odg si impegna il Governo «ad aprire un confronto tra i ministri e i parlamentari interessati per la revisione dell'intera normativa in materia, in modo da costruire un insieme di regole stabili, efficaci e condivise che consentano annualmente ad almeno 40.000 giovani di poter beneficiare di questo importante servizio». Inoltre si chiede che venga fatto ogni sforzo «per reperire nei prossimi interventi utili le risorse per il rifinanziamento del Fondo nazionale per gli anni 2012 e 2013, al fine di invertire la tendenza alla progressiva riduzione dei ragazzi ammessi, di evitare la chiusura di fatto delle attività del servizio civile». Del secondo Odg approvato (9/4829/181 – qui in PDF) ha dato notizia l'Associazione Mosaico ed è a firma degli esponenti della Lega Nord Rivolta, Fabi e Molteni. Nel testo si chiede al Governo di impegnarsi a «porre allo studio la cessazione dell'imposizione Irap sui contratti concernenti i giovani impegnati dal servizio civile», pari attualmente all'8,5%, con un risparmio stimato dagli onorevoli leghisti in quasi 9milioni di euro.

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