Mentre in un articolo di “Repubblica” di oggi si riportano i dati del boom e del gradimento tra i giovani del servizio civile nazionale e su Avvenire la preoccupazione sui pochi fondi, al Forum della P.A. in corso a Roma fino al 12 maggio 2006 gli enti locali raccontano progetti ed esperienze. E nel suo intervento il direttore dell’Ufficio nazionale del servizio civile Massimo Palombi conferma: “entro il 23 maggio il nuovo bando per 40.000 volontari e il prossimo anno investimenti per 300 milioni di euro”.
Il Convegno “L’utilizzo del servizio civile negli Enti Locali” promosso da Mariella Gramaglia, Assessore del Comune di Roma alle Politiche per la Semplificazione, la Comunicazione e le Pari Opportunità, e moderato da Roberto Marino, vicedirettore dell’Ufficio nazionale del servizio civile, ha visto l’intervento di vari rappresentanti dei Comuni e comunità locali (Firenze, Comunità montana del Mugello, Prato e Roma), delle Università (Bologna e Padova), delle Aziende Ospedaliere (ASL-Roma B e Roma E, Sciacca) nonché di “Cittadinanzattiva”, il movimento di partecipazione civica impegnato sui temi della cittadinanza e dei diritti dei cittadini.
Tutti gli interventi, comprese le molte testimonianze dei volontari, confermano la positività dell’esperienza del servizio civile per chi la vive, per l’ente che la organizza e per i destinatari dei progetti. Parere unanime ma negativo sulla tentazione di utilizzare i volontari per le attività proprie delle istituzioni, dai vari contributi emerge invece l’idea di valorizzare l’aspetto di innovazione e sperimentazione di nuovi servizi, un modo lungimirante di vivere il proprio ruolo pubblico.
Le riflessioni concordano anche sulla centralità della formazione, su cui occorre sempre investire molto e da impostare come un possibile apprendistato alla cittadinanza attiva, in cui il giovane diventa un mediatore naturale tra P.A. e cittadini. E come attestano gli interventi dei volontari, in molti continuano a lavorare nel settore del proprio progetto anche presso l’ente, tanto che il Comune di Roma sta pensando a un “bonus formativo” aggiuntivo per i suoi volontari, che certifichi la formazione effettuata in chiave lavorativa.
Francesco Spagnolo