Alla sfilata per la Festa della Repubblica del prossimo 2 giugno non parteciperanno i giovani in servizio civile. Dopo le presenze degli anni scorsi, il Consiglio supremo della Difesa ha infatti deliberato di tagliare la loro partecipazione, così che il Sottosegretario Giovanardi ha scritto al Presidente della Repubblica per chedergli spiegazioni e un suo intervento in merito.
La notizia, ripresa ieri mattina da Avvenire [PDF], è stata poi confermata dallo stesso Giovanardi a Torino: «Ho chiesto al Capo dello Stato di rivedere la decisione del consiglio superiore di difesa che quest'anno, in maniera inopinata, ha deciso di non fare sfilare i ragazzi del Servizio Civile nazionale in occasione della sfilata del 2 giugno».«Il servizio civile – ha proseguito Giovanardi – è difesa della Patria. La Patria la si può difendere con le armi o con il servizio civile non armato». Affermando poi che il servizio civile «ha fatto superare gli storici steccati tra chi faceva la leva e i ragazzi che facevano gli obiettori di coscienza», Giovanardi ha concluso: «ho chiesto l'intervento perchè il 2 giugno sia un momento di unità anche per i ragazzi del servizio civile che svolgono una funzione altrettanto importante di quella dei loro commilitoni in armi». Tuttavia negli scorsi anni questa presenza, oltre ad essere occasione anche di prese di posizione, è stata contestata più volte, dai giovani e dalle associazioni, mentre l'allora Direttore dell'Unsc Diego Cipriani ne precisò i termini della partecipazione, sempre controversi a causa soprattutto del carattere militare predominante della parata.