Come racconta un articolo de "La Stampa", in Francia si è aperto il dibattito sul "Service Civique" ed è stato lanciato un sondaggio ufficiale sulla possibilità che diventi obbligatorio a 5 anni dalla sua istituzione, che verrà ricordata il prossimo 9 marzo. Dopo gli attentati fondamentalisti in Francia e «sulla scia dello "spirito dell’11 gennaio", esiste una volontà generalizzata a mettere il piede sull’acceleratore su questo dossier. I deputati del Partito socialista stanno elaborando un progetto di legge proprio per creare un "servizio civile repubblicano" obbligatorio della durata di sei mesi. Coinvolgerebbe fra i 600 e i 700mila giovani all’anno. Sulla stessa lunghezza d’onda si trovano anche gran parte dei parlamentari dell’Ump, il partito di centro-destra e la principale forza di opposizione, anche se molti di loro vorrebbero introdurre pure l’alternativa del servizio militare». Il Presidente Francese Hollande – secondo La Stampa – «sarebbe a questo punto indeciso sull’obbligatorietà o almeno preoccupato dalle nuove spese che potrebbe comportare. Ma sul principio di fondo di uno sviluppo deciso del servizio civile in Francia è assolutamente d’accordo, come aveva sottolineato esplicitamente anche prima degli attentati. È previsto che intervenga pubblicamente il prossimo 5 febbraio, annunciando nuove misure e forse già anche le caratteristiche del nuovo servizio civile alla francese. Un’altra misura potrebbe riguardare l’introduzione di una nuova figura, il "riservista civico", calcato su quella dei riservisti dell’esercito. Ossia dare la possibilità a chiunque di dedicare qualche giorno al mese o all’anno al volontariato».