Garanzia Giovani: Rappresentanza denuncia problemi in avvii servizio civile

Sono partiti lunedì in tutta Italia i primi mille giovani volontari nell’ambito del Bando di servizio civile nazionale finanziato con Garanzia Giovani lo scorso dicembre. Tra questi però non ce ne sono di enti pubblici (o di loro sedi in accordo con enti del privato sociale) e alcuni giovani selezionati in particolare del Piemonte. «Nel caso specifico di questa regione – racconta in un articolo "Redattore Sociale" – è stato sollevato il problema di alcuni giovani che avevano presentato domanda ed erano stati ritenuti dagli enti "idonei selezionati", ma che pur avendo i requisiti previsti sarebbero stati esclusi per "mancata registrazione" al portale informatico di Garanzia Giovani. Per questo la Regione Piemonte, dopo una prima valutazione, ha inviato giovedì scorso un lettera al Ministero del Lavoro e del Welfare e al Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, in cui chiede di “riverificare la situazione di tali giovani, in modo da evitare ricorsi da parte dei giovani esclusi”».


Contattato dall'agenzia stampa il Sottosegretario al Lavoro, con delega al servizio civile, on. Luigi Bobba ha dichiarato di aver subito incaricato la dirigente preposta del Ministero per approfondire la questione e valutare dove sia stato il problema, che sembrerebbe soprattutto di natura tecnica. «Il problema infatti – spiega Gabriella Colosso del Tavolo Enti di Servizio Civile del Piemonte – sembra essere legato ad un disguido con la procedura di iscrizione on-line dei giovani a Garanzia Giovani che non avrebbe funzionato in quanto i ragazzi registrandosi la prima volta ricevevano la conferma dell’account, ma che andava riaperto successivamente e procedendo alla profilatura. Quest’ultima tra l’altro non era richiesta dalla documentazione di candidatura al Bando di servizio civile, che parlava solo di una genetica ‘registrazione al PON IOG’, ossia al piano operativo nazionale di Garanzia Giovani, appunto». In questo modo molti giovani, pur avendo i requisiti, non hanno completato la procedura e quindi il sistema informatico ha considerato “non idonei” alla svolgimento del servizio civile. «So che molti giovani si stanno informando per procedere con un ricorso, altri hanno informato i Rappresentanti regionali del servizio civile, perché considerano il problema di procedura e quindi vogliono rientrare nelle graduatorie», racconta ancora Colosso. «La ricerca di una soluzione – conferma in nota la Rappresentanza regionale dei giovani volontari – si fa ancora più urgente se consideriamo la mancanza di dolo da parte dei ragazzi. Ci risulta che la stessa Regione Piemonte, dopo un'accurata verifica fatta di concerto coi Centri Per l'Impiego, abbia rilevato che la maggioranza dei giovani non ammessi sono stati esclusi per un errore del tutto non imputabile a loro». La Rappresentanza del Piemonte ha anche denunciato come «la partenza dei progetti proposti da enti pubblici – o con capofila un ente pubblico – è rinviata a data da definirsi». Su questo sempre il sottosegretario Bobba ha rassicurato sul fatto che del problema riguardate la possibilità anche per gli enti pubblici di accedere al filone di servizio civile finanziato da Garanzia Giovani «sono stati interessati gli organismi competente della Commissione Europea e che il problema sarebbe stato risolto».

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