Si è conclusa l'iniziativa “Rigenerare la partecipazione. Giovani e servizio civile nella prospettiva europea”, svoltasi a Milano il 30 e 31 ottobre scorso nell'ambito del semestre europeo a guida italiana. Si è discusso di giovani, partecipazione e servizio civile. Dopo il confronto nei gruppi tematici del giorno prima e la tavola rotonda che ha visto confrontarsi rappresentanti delle istituzioni, enti e giovani volontari, le conclusioni sono state affidate al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti.
«Non possiamo pensare di costruire il servizio civile europeo – ha affermato Poletti – né dalla somma dei servizi civili esistenti né da un'idea calata dall'alto. Dobbiamo fare l'opposto: mettere in valore le diversità. Ogni esperienza ha una sua peculiarità e se è così non è un caso. Dobbiamo partire dal fatto che il pluralismo delle forme e delle modalità è una ricchezza. L'importante è che la diversità non diventi autoreferenzialità». «Credo che davvero la discussione che è stata avviata sulla dimensione europea del Servizio Civile sia molto importante. Dovremo stabilire un appuntamento stabile. Come accade per l'economia e per il lavoro. Vorremmo che un giorno i ministri delle Finanze si trovino con quelli delle Politiche sociali. Perché o questi due mondi cammineranno insieme oppure l'Europa non ha chance di fare passi avanti», ha concluso il Ministro. Per approfondire leggi l'articolo di "Avvenire" qui in PDF.