I costi della nuova sede dell’Ufficio del servizio civile

Oltre il danno, anche la beffa. Il trasloco dell'Unsc dalla storica sede di via San Martino della Battaglia alla nuova di via Sicilia, "fortemente voluta" dall'ex Capo Leonzio Borea, come ricorda lo stesso sito ufficiale, doveva portare ad un risparmio sull'affitto dello stabile. In realtà oltre ad avere meno spazio (circa 500 mq in meno) e sostenuto un trasloco durante l'estate scorsa, l'Ufficio nazionale si trova ora a dover spendere di più. La denuncia è arrivata in una interrogazione parlamentare (4/15536) dell'on. Erica Rivolta (Lega Nord) dello scorso 29 marzo, che cita il "Documento di programmazione finanziaria dell'Unsc relativo all'anno 2012".


Secondo l'on. Rivolta «la spesa di fitto nel 2012 non solo non comporterà alcun "abbattimento dei canoni locativi" rispetto alle annualità precedenti», ma prevede «un incremento dei costi rispetto alle previsioni assestate 2011», per una spesa complessiva di quasi 1,2 milioni di euro. Infatti «in aggiunta all'ammontare del canone annuo 2012, valutabile in 800.000 euro, occorre tener conto (ed è stata iscritta in bilancio) una ulteriore quota, relativa al 2011, pari a 396.000 euro, riguardante il periodo 1° gennaio/31 luglio 2011, che l'Unsc a tutt'oggi ha ritenuto di non dover trasferire al Ministero dell'Economia e Finanze (MEF)». L'attuale Capo dell'Unsc, Federico Fauttilli, da noi intervistato, conferma la situazione, legata a scelte precedenti alla sua nomina. «L'impegno finanziario era stato assunto dall'Agenzia del demanio (proprietaria della nuova sede, ndr.). Poi quando si è trattato di concretizzare la cosa e l'Agenzia si doveva assumere l'incarico di pagare l'affitto, questo non è successo perchè il Ministero dell'Economia e Finanze (MEF) si è opposto». La motivazione addotta, riporta Fauttili, è che l'Unsc «ha una contabilità speciale, dove per legge sono previste tutte le spese, anche quelle di funzionamento. Per cui l'affitto per legge, secondo il MEF, non deve pagarlo l'Agenzia del demanio, ma direttamente l'Unsc». La situazione al momento è questa, anche se il Capo dell'Unsc assicura che: «Stiamo cercando di riprendere la cosa in mano».

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