I giovani in servizio civile chiedono certezze su riforma legge e status

«Il Servizio Civile Nazionale ha bisogno prima ancora di un incremento dei fondi, di una concreta e definitiva
scelta politica». E' quanto dichiara Silvia Conforti, Rappresentante nazionale dei volontari in servizio civile, che
commenta così sul sito dell'AISeC le ultime vicende che hanno riguardato questo istituto.


«In vista di una riforma di legge, da troppi anni in balia di riflessioni, studi e ragionamenti – prosegue Consorti
-, è necessario giungere ad una definizione di SCN univoco. Nel frattempo il fondo nazionale è diventato una piccola
voce residuale in bilancio seppur con l’intervento della Ministra Idem prima e della Ministra Kyenge ora, pare si
sia intrapresa la giusta strada. Gli ulteriori fondi reperiti e votati dal Senato hanno mostrato l’attenzione che si
sta rivolgendo al servizio dei tanti giovani che volontariamente scelgono di essere parte di un Italia che va avanti
e che vuole costruire». E per un altro rappresentante dei volontari, Alessio Colacchi, «è sempre più urgente e
necessaria una riforma della legge 64 del 2001, come più volte richiamato dagli operatori del settore». Per i
giovani in servizio civile in particolare «alcuni punti sono ritenuti ormai fondamentali come la necessità di
regolamentare lo Status dei "volontari", e la questione legata ai criteri di accesso al bando, meglio conosciuta
come “questione stranieri”, sempre più all’ordine del giorno», conclude Colacchi.

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