La Federazione SCS/CNOS, l'associazione di enti non profit promossa dai Salesiani d’Italia, con un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi, denuncia la “disattenzione” dello Stato nei confronti del servizio civile nazionale.
«Gli enti della CNESC – si legge nel comunicato – , molti dei quali hanno accompagnato la nascita del Servizio Civile, continuano a mettere a disposizione risorse e persone per mantenere questa opportunità di formazione dei giovani, ma se il Servizio civile nazionale continua ad avere questi alti e bassi, fino a quando potranno permettersi di spendere in risorse umane e materiali per la progettazione, la formazione e la gestione di un servizio così potenzialmente ricco e così superficialmente trascurato?». «Come salesiani – continua il testo – vogliamo affermare che questa esperienza positiva non solo per il servizio che ci permette di offrire ad altri giovani, ma soprattutto per l’offerta formativa rivolta ai giovani stessi che fanno servizio civile». Rifacendosi alle parole di S.E. mons. Mariano Crociata, Segretario generale della CEI, all'ultimo incontro di "san Massimiliano", i Salesiani si sentono chiamati anche «come Chiesa e come società, a osare quella temerità che si traduce in zelo instancabile, creatività e geniale modernità negli interventi, cuore oratoriano con i ragazzi e ragazze del Servizio civile. Ma tutto questo rischia di esserci sottratto per volontà politica, per scarsa coerenza tra i proclami e le azioni. […] Per questo vogliamo far sentire con più forza la nostra voce perché non vada perduta la ricchezza di una storia che tanto bene ha prodotto per la crescita dei giovani e il servizio alla comunità civile di cui tutti siamo partecipi». Leggi qui tutto il comunicato in formato PDF.