I tagli del servizio civile arrivano in provincia

Come racconta questo articolo del "Corriere della Alpi", anche Regioni e Province autonome, in questo caso specifico quella di Trento, risentono degli ultimi tagli al servizio civile nazionale e cercano di correre ai ripari.


La situazione tra l'altro rimane confusa, anche per via delle modalità scelte dall'Unsc per calendarizzare i nuovi avvii che, secondo l'articolo, lo espongono anche a possibili ricorsi legali. «Qualora il governo Monti non dovesse rivedere la decisione – ha dichiarato il Presidente della Provincia, Lorenzo Dellai -, dovremmo valutare la possibilità di usare risorse della Provincia per finanziare i progetti già previsti sul nostro territorio per il 2012, per la quota parte dello Stato. Al momento, la questione tocca 54 ragazzi – ha proseguito – il problema va però a creare questioni giuridiche complesse, perché al giorno d'oggi il servizio civile è una competenza esclusiva statale». Data la situazione, Dallai ipotizza che bisogna cominciare a ragionare anche in un'ottica non solo dettata dall'emergenza. «In prospettiva, forse è il caso di considerare l'opportunità di slegare il servizio civile dalla logica della competenza statuale. Questo al fine di avere campo libero per creare un servizio civile per i giovani trentini promosso, gestito e finanziato dalla Provincia, che sia in collaborazione con lo Stato. E non il contrario», ha concluso il governatore. «Ora, tutto ciò non è possibile e dobbiamo pensare a far fronte all'emergenza che coinvolge i progetti che partiranno a gennaio».

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