Il "Movimento Caschi bianchi", nato il 2 giugno scorso in occasione della Festa della Repubblica
e composto da persone che negli anni hanno svolto il servizio civile all’estero come "Casco
bianco", aderisce all’appello "Un’alleanza per il futuro del servizio civile".
«Crediamo che oggi più che mai – si legge in una nota su Facebook – serva un’opera di pressione congiunta
verso i decisori politici, affinché ridiano al Servizio civile nazionale (in Italia e
all’estero), il ruolo che merita: stiamo parlando dell’ esperienza di politiche giovanili più
efficace nella promozione dell’impegno civile, scelta in 12 anni da 1,3 milioni di giovani,
300mila dei quali sono stati selezionati».
«Allo stesso modo, crediamo sia il momento di rilanciare l’idea di un servizio civile
universale, non obbligatorio ma aperto a qualsiasi giovane lo voglia compiere», continua il
Movimento. «Sappiamo che questo comporta il reperimento di fondi, ma vedendo l’alto numero di
candidati alle prossime elezioni che ha sottoscritto l’appello, almeno 70 di vari schieramenti,
siamo disponibili a collaborare con loro e con gli enti aderenti all’Alleanza per trovare una
modalità che porti a una soluzione positiva per tutti».
I "Caschi bianchi" – ricordiamo – sono giovani volontari e volontarie in servizio civile
all'estero impegnati in missioni di promozione della pace, dei diritti umani, dello sviluppo e
della cooperazione fra i popoli, all'interno di un progetto promosso da oltre 10 anni
congiuntamente da: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Caritas italiana, Volontari nel
mondo – Focsiv, e Gavci.