«Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini con Pietro Pinna, primo obiettore di coscienza nella storia della Repubblica a proporre un servizio alternativo al militare, oggi come allora, crede nella necessità di affermare il diritto ad un "servizio civile per tutti" come difesa della Patria e della Pace». Il testo della dichiarazione, intitolata "Servizio Civile Nazionale per tutti. Un diritto costituzionale per difendere la Patria, ripudiando la guerra", è stato diffuso martedì scorso, in vista della Tavola rotonda "Quale riforma per il Servizio Civile Nazionale: proposte a confronto", svoltasi a Roma.
«La condanna a morte per agonia cui è sottoposto il Servizio Civile – prosegue il Movimento Nonviolento – è umiliante e incomprensibile per le decine di migliaia di giovani che annualmente chiedono di partecipare alla difesa civile della Patria e si vedono sbattere la porta in faccia "per mancanza di fondi". E' un'offesa che lo Stato fa alla "meglio gioventù" del nostro Paese, dicendole che non ha bisogno di lei». Il Movimento «ritiene, inoltre, che in coerenza con la Costituzione italiana e con la legge istitutiva del Servizio Civile Nazionale, per concorrere alla difesa della Patria ripudiando la guerra, il diritto al servizio civile sia da finanziare stornando fondi adeguati e congrui dal bilancio della Difesa militare. In particolare, la rinuncia al programma di acquisto dei cacciabombardieri F-35 libererebbe oltre dieci miliardi di euro utilizzabili in un programma pluriennale per il SCN e di adeguata preparazione della Difesa civile "con mezzi e attività non militari", in una vera concorrenza con la Difesa militare, per la costruzione di quel "mezzo" costituzionale alternativo alla ripudiata guerra per la "risoluzione delle controversie internazionali"». «Bisogna difendere e rilanciare il Servizio Civile – conclude il documento – con una campagna che ne affermi la continuità con l'obiezione di coscienza, l'ispirazione internazionale, l'impegno europeo, la solidarietà attiva».