Ricorrono oggi 9 agosto i 75 anni dalla morte di Franz Jägerstätter, il contadino austriaco che fece obiezione di coscienza rifiutando di prestare obbedienza a Hitler e di entrare nell’esercito nazista, e che per questo fu decapitato nel 1943. È stato proclamato beato nel 2007. Come ogni anno nel suo paese natale – St. Radegund, a nord di Salisburgo – si tengono nell'anniversario conferenze, momenti di ricordo e di celebrazione liturgica. Nel 1940 Jägerstätter viene chiamato più volte al servizio militare, ma decise di non rispondere, perché per la sua fede considera un peccato combattere ed uccidere. Dopo un nuovo richiamo si presenta il 1 marzo 1943 alla sua compagnia ad Enns, ma dichiara subito «che egli rifiuta il servizio militare con armi per la sua posizione religiosa, che se avesse combattuto per lo stato nazionalsocialista avrebbe agito contro la sua coscienza religiosa…, egli non può essere contemporaneamente nazionalsocialista e cattolico… e ci sono cose in cui bisogna obbedire più a Dio che agli uomini; in base al comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso”, egli non può combattere con le armi in mano. È tuttavia pronto a prestare servizio come soldato in sanità» (Dalla motivazione della sentenza della corte marziale del Reich del 6 luglio 1943). Il 9 agosto 1943, dopo un lungo periodo di prigionia, Franz Jägerstätter sarà condotto a Brandeburgo sull’Havel e decapitato.