Il 13 aprile 2016 moriva a Firenze, a 89 anni, Pietro Pinna, obiettore di coscienza nel 1948 per motivazioni non confessionali ma specificamente nonviolente. Pinna fu fondatore poi con Aldo Capitini del Movimento Nonviolento e con lui organizzò anche la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961 (e dopo la scomparsa del filosofo perugino le tre successive). Dalla sua scelta, che gli costò vari mesi di carcere militare, nacque un'ampia campagna pubblica per il riconoscimento del diritto di obiezione al servizio militare e di un servizio civile "alternativo". Pinna raccontò la sua esperienza in “La mia obbiezione di coscienza”, edito nel 1994 dal Movimento Nonviolento.
Pietr Pinna é stato per noi obiettori di coscenza degli anni “70 una delle persone che ci hanno dato la forza di iniziare la lunga e piena di sofferenza dell’obiezione di coscienza. Sull’orma di Aldo Capiini h sempre vissuto da nonviolento gandhiano. Era capace di non mangiare se non aveva i soldi necessari.Dovunque lo chiamavi , lui non mancava un appunamento anche ei posti più sconosciuri d’italia. I volontari in Servizio civile, quali eredi degli obiettori di coscienza, non possono non sapere chi era Pietro Pinna. La storia della sua obiezione di coscienza l’ha riportata in un libro : Pietro Pinna ” La mia obiezione di coscienza” ancora disonibile presso il Movimento nonviolento( condul tare il sito WWw. nonviolenti. org . Buon srvizio civile! Alberto Trevisan obiettore di coscienza, incarcerato tre volte per quasi 20 mesi nelle carceri militari