Il Movimento Nonviolento lancia un appello per opporsi alla guerra e al nucleare, e propone come azione nonviolenta un «digiuno del cibo e della parola». «Quello che sta accadendo, in Giappone come in Libia – si legge nella nota diffusa ieri -, è un segnale di allarme che dobbiamo cogliere. Ci vuole un cambiamento. Pace tra le persone e con la natura, di questo ha bisogno il mondo. Noi del Movimento Nonviolento mettiamo in campo un'iniziativa simbolica, ma concreta. Un digiuno del cibo e della parola, un'azione semplice ma incisiva – se non altro su noi stessi – per riflettere sulla necessità di rifiutare la violenza per scegliere la strada della nonviolenza». Intanto anche i giovani in servizio civile si propongono per delle azioni nonviolente, in merito ai conflitti in corso in molti paesi nordafricani. «Come rappresentanza nazionale – spiega Corrado Castobello – stiamo organizzando una proposta per metterci a disposizione volontariamente per interventi civili nelle zone dove avvengono gli sbarchi degli immigrati. E' una proposta che parte direttamente da alcuni volontari in servizio e che noi come rappresentanti ed ex-volontari condividiamo e appoggiamo».