Intervistiamo l'on. Enrico Farinone del PD, primo firmatario in Parlamento di un testo di riforma del"Servizio civile nazionale", che si affianca a quella del Governo e a quella dell'on. Rivolta (Lega Nord).
Domanda. Onorevole, lei è firmatario di una proposta di legge sul servizio civile nazionale. È una sua iniziativa? Ha una seguito tra i suoi colleghi di opposizione? Come nasce questa proposta?
Risposta. È una mia iniziativa assunta sulla base di informazioni ricevute parlando con operatori del settore e giovani che hanno fatto l'esperienza del servizio civile. La proposta sta cominciando ad avere un certo seguito, tanto è vero che sinora è stata sottoscritta da quasi 50 colleghi del Pd.
D. Il suo testo si va ad aggiungere a quello presentate dall’on. Rivolta (Lega Nord) e al disegno di legge delega dell’on. Giovanardi (Governo). Quale confronto immagina o auspica in Parlamento e quale linea porterà avanti il suo gruppo?
R. Cosa farà il Gruppo è ancora presto per dirlo. Certamente se ne parlerà, e il fatto che la proposta sia stata sottoscritta da tanti colleghi aiuterà nel dibattito interno. Credo che la cosa migliore sia riuscire a "calendarizzare", come dicono qui in Parlamento, in Commissione le proposte presenti per cercare di trovare un accordo su un testo unificato. Naturalmente ciò presuppone un accordo politico, perché, come è noto, le proposte di legge sono molte ma quelle che arrivano anche solo ad essere poste in agenda sono poche! Vedremo, siamo solo ai primi passi.
D. La sua proposta di legge, in effetti, sposta molto il baricentro del servizio civile verso le Regioni e PA, mentre la proposta di Governo è più “centralista”, pensa si potrà trovare un punto di incontro?
R. Francamente sono due ottiche diverse. L'on. Giovanardi, poi, non mi sembra molto disposto a mediare. Le leggi però le fa il Parlamento e su questo punto sono convinto che non solo la Lega, per ovvii motivi, ma anche altri settori della maggioranza ragionino in ottica regionale invece che centrale. C'è spazio, credo, per una bella azione parlamentare (a meno di veti governativi verso la sua maggioranza).
D. Entrando più nel dettaglio della sua proposta, quali sono secondo lei gli elementi da rimarcare o di novità rispetto all’attuale servizio civile?
R. Innanzitutto mentre l'on. Giovanardi inquadra il Servizio Civile solo nel concetto di "difesa nazionale" io ne valorizzo anche l'altra finalità originaria, ovvero la crescita formativa dei giovani. In secondo luogo, poiché il servizio civile si espleta sul territorio, la ratio della mia proposta di legge è nel trasferire a Regioni e P.A. la valutazione di tutti i progetti inerenti i loro territori. Ciò anche al fine di consentire una maggiore sinergia tra politiche di sviluppo del territorio e servizio civile. Al di là dei dettagli, vorrei dire che il "nocciolo riformatore" di questa proposta è il decentramento regionale del Servizio Civile.
D. Gli enti della Cnesc hanno chiesto di pensare ad un “servizio civile del futuro” e per questo hanno tenuto un convegno lo scorso 30 settembre. Non si tratta solo di maggior finanziamenti, ma anche di pensare ad un sistema migliore, aperto magari anche a più giovani (immigrati, disabili, ecc…), che valorizzi questa esperienza e la scelta dei giovani, nonché la sua funzione educativa. Cercherete un confronto anche con questi enti? E su quali temi?
R. Questo è un tema che per definizione richiede il confronto con chi opera su il campo. È evidente che se l'iter parlamentare dovesse avviarsi effettivamente si dovrà interloquire con tutti i soggetti interessati. L'obiettivo di una nuova normativa non potrebbe che essere il miglioramento rispetto alla situazione presente.
D. On. Farinone, un’ultima domanda. L’aspetto economico rimane però centrale. Crede si possa risolvere solo con la partecipazione degli enti o il Governo dovrebbe aumentare i finanziamenti?
R. Punto critico. Credo il Governo dovrebbe aumentare i finanziamenti. Ma le risorse sono scarse. Come sempre, però, si tratta di operare delle scelte, stabilire delle priorità.