La mini-naja costa cara e non piace

Su "PeaceReporter.it" un articolo parla della risoluzione, presentata dal sen. Giuseppe Esposito (PdL) in Commissione Difesa del Senato, per il "Potenziamento delle capacità dell'Unione europea nel settore della sicurezza e della difesa", che impegna il Governo a non diminuire le spese militari per il riarmo e a rafforzare la propaganda militare nella società civile.


Per Luca Marco Comellini, segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), «Questa risoluzione – dichiara a PeaceReporter – tutela da una parte gli interessi economici di Finmeccanica, che si vede così garantite le sue commesse, e dall'altra i progetti militaristi del ministro La Russa, dalla "mini-naja" alla propaganda nelle scuole. In entrambi i casi stiamo parlando di impegni politici e finanziari che nulla hanno a che vedere con i reali bisogni delle nostre forze armate, che continuano invece a rimanere ignorati». Altre critiche alla mini-naja sono arrivate di recente anche dal generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, per il quale «è discutibile l'utilità delle tre settimane di "mini-naja", tanto più che non vi sono mai stati problemi di insufficienti arruolamenti. Quelle risorse sarebbero meglio impiegate per ampliare il contingente da arruolare o per trattenere il personale in ferma prefissata già addestrato a caro prezzo».

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