La Grecia non prevede un servizio civile alternativo ma, data la sua posizione geopolitica di frontiera esterna dell’UE, ha mantenuto obbligatorio il servizio militare. L’obiezione di coscienza rimane ancora una possibilità per chi dimostra di obiettare per motivi religiosi o filosofici ma viene svolto come un servizio militare non armato e dura ben 30 mesi rispetto ai 12 standard.
Che il governo greco non ignori completamente il servizio civile è dimostrato da una prima dichiarazione sull’attuazione di un progetto sul servizio civile, forse spinto dalle varie Organizzazioni di cui la Grecia è membro, come le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa e l’O.C.S.E., le quali spingono perché venga riconosciuta l’obiezione di coscienza e un servizio civile in alternativa a quello militare.
Contrariamente a questa dichiarazione però, un organo di governo greco quale il Consiglio di Stato, ha espresso un parere contrario all’adozione di tali misure perché incompatibili con la Costituzione in quanto “Tutti i cittadini greci in grado di portare le armi sono obbligati a contribuire alla difesa della Madrepatria secondo quanto previsto dalla Legge”. Sulla base di queste affermazioni il fatto di svolgere il servizio civile potrebbe apparire discriminatorio.
Dunque la Grecia non ha ancora ideato un servizio civile parallelo che abbia una propria autonomia. Attualmente sono le Organizzazioni Non Governative ad offrire ai giovani alcune opportunità di volontariato in settori diversi ma è chiaro che la forma del servizio civile resta ancora lontana e unica nel suo genere.
Rossella Rizzi
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