L’Amesci interviene sulle polemiche

Dopo la Cnesc, anche l’Amesci, attraverso il suo presidente Enrico Maria Borrelli, interviene sulle dichiarazioni  del Ministro Ferrero e del Sottosegretario Letta rilasciate dopo la
manifestazione dell’Unione italiana ciechi e dell’ENS tenutasi a Roma il 28 giugno.

"Nessuno di noi nega solidarietà a quegli enti e a quelle alle
organizzazioni, grandi e piccole, che sono rimaste senza volontari, ma
non è possibile che queste lamentele diventino la base per valutare un
progetto di servizio civile. Se ne abbiamo il coraggio torniamo alle
convenzioni per gli obiettori di coscienza che stabilivano una quota
annua per ogni ente convenzionato e abbandoniamo l’impopolare idea della qualità, poiché nel "paese delle mamme" prevale
il pianto dei figli alla ragione dei genitori. Gli enti che sono stati
penalizzati, a meno di presumibili, umani quanto verificabili errori di
valutazione, vuol dire che hanno lavorato male. Se partissimo da questo

assunto, se cioè tutti facessimo un mea culpa  prima di un j’accuse,
sarebbe più semplice tornare a parlare di servizio civile piuttosto che
di diritto ‘corporativo’".

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