Le proposte dell’Anci sul servizio civile

Partecipando ieri a Milano agli "Stati generali del Servizio civile regionale in Lombardia", Attilio Fontana, sindaco di Varese e Presidente di Anci Lombardia, e Ilaria Bugetti, sindaco di Cantagallo (PO) e responsabile in materia di servizio civile per l'ANCI, hanno commentato l'iniziativa e preso posizione sulla situazione che vive il servizio civile nazionale.


«Mi auguro – ha detto Fontana – che la proposta di legge sul Servizio civile presentata a settembre dal Sottosegretario Giovanardi venga modificata: non avrebbe senso un provvedimento così accentratore, presentato per di più in un momento in cui il federalismo e la sussidiarietà stanno prendendo forma». In questo senso l’Anci, fa sapere Fontana, «ha elaborato quattro proposte da avanzare in sede di discussione, per eliminare gli sprechi e favorire l’accesso al Servizio civile da parte di un maggior numero di giovani, ovvero semplificazione procedurale per la presentazione dei progetti e l’accreditamento delle sedi di servizio, maggiore flessibilità dell’orario (20 o 30 ore) con compenso rapportato al carico orari, più elasticità nel prevedere la durata del progetto (12, 9 e 6 mesi), certificazione di competenze per le attività legate alla formazione del volontario, acquisibile solo se terminato il progetto». Sull'iniziativa, Bugetti ha poi ricordato che nel corso della giornata «è stato sottolineato – che dal 2008 al 2011 c’è stata una  drastica riduzione del 50% dei ragazzi impegnati nel servizio civile. E’ stata inoltre stigmatizzata l’azione del governo, che tende ad accentrare a livello nazionale tutta la parte riguardante la programmazione delle attività di servizio civile, il che contrasta fortemente con i principi sanciti dal federalismo». Secondo Bugetti «i Comuni hanno riconosciuto da sempre il ruolo importante svolto dal governo nazionale nelle sue funzioni di indirizzo e di contributo economico ma, allo stesso tempo, abbiamo verificato con mano che i progetti sono più efficaci e di qualità quando vengono declinati a seconda delle effettive necessità del territorio, a attraverso il contatto diretto con le Regioni, che devono mantenere la capacità di accogliere progetti e accreditare enti». Insomma, afferma Bugetti, «l’Anci sostiene la necessità di trovare l’equilibrio giusto tra fondi ripartiti a livello centrale e fondi ripartiti a livello regionale, dai quali i Comuni possono attingere con maggiore facilità. Questo vuol dire – conclude – difendere la Patria». Leggi qui per intero le dichiarazioni di Fontana e della Bugetti.

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