Le tre mosse di Riccardi per salvare il servizio civile

Andrea_riccardiIl futuro del servizio civile si gioca in tre mosse. Sono quelle che il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, è tornato a ribadire di aver intrapreso per reperire nuovi fondi per il servizio civile, in una risposta data nei giorni scorsi ad una interrogazione parlamentare dell'on. Luigi Bobba (Partito Democratico).


Riccardi ha ricordato innanzitutto che «l'Ufficio nazionale per il servizio civile ha comunicato al Ministero dell'economia e delle finanze, tramite l'Ufficio del bilancio, il fabbisogno per il triennio 2013-2015, stimandolo in euro 120 milioni per ciascun anno, al fine di stabilizzare un contingente annuo di giovani da avviare al servizio civile nel triennio di riferimento». La richiesta varrebbe già per il 2012, per il quale si è proposto un aumento di stanziamento di 51milioni di euro. Con una seconda interpellanza, questa volta al Consiglio di Stato, l'Unsc ha richiesto la «possibilità di escludere i compensi attribuiti ai volontari in servizio civile dalla base imponibile Irap», che grava per 8,5% sui costi di ogni volontario. La cancellazione dell'Irap per Riccardi «consentirebbe di realizzare rilevanti economie da destinare interamente all'avvio di un maggior numero di volontari rispetto a quello consentito dalle risorse finanziarie attualmente disponibili». Infine il Ministro con delega al servizio civile ricorda di aver provveduto lui stesso «allo stanziamento di 50 milioni di euro. Venti milioni sono stati reperiti attraverso una rimodulazione delle spese di bilancio della Presidenza e trenta milioni dal recente decreto legge di rifinanziamento approvato lo scorso agosto. «Ciò consentirà – conclude Riccardi – il prossimo avvio per ciascun anno del biennio 2013-2014 di circa 18.810 ragazzi (di cui 450 in progetti da realizzarsi all'estero)».

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