Sul suo blog "Disarmato" su Vita.it, Pasquale Pugliese, segretario del Movimento Nonviolento,
ricorda la recente pubblicazione delle nuove "Linee guida per la formazione generale dei giovani
in servizio civile nazionale", nelle quali si ribadisce «l’identità del servizio civile in quanto
“istituzione deputata alla difesa della Patria intesa come dovere di salvaguardia e promozione dei
valori costituzionali fondanti la comunità dei consociati e, quindi, di difesa della Repubblica e
delle sue istituzioni, così come disegnate ed articolate nella Costituzione”».
Per Pugliese «l’identità del Servizio Civile e dei difensori civili della Patria nelle Linee guida
è riaffermata con sufficiente chiarezza. La funzione della formazione
generale, che deve aiutare i giovani volontari nel processo di progressiva coscientizzazione sul
proprio ruolo istituzionale, è oggi più chiaramente delineata. Tuttavia, ciò che ancora manca
drammaticamente (e che il documento, per contrasto, aiuta a mettere in luce) è la pari dignità tra
le due forme di difesa della Patria». «L’una, quella armata – prosegue -, sovradimensionata, con
la disponibilità di enormi risorse pubbliche, impermeabile ai tagli, anzi impegnata in continui
ampliamenti e riqualificazioni degli arsenali da usare contro ipotetiche e pretestuose minacce
esterne oppure – più spesso – in missioni internazionali di guerra, contrarie alla Costituzione.
L’altra, quella civile, priva di risorse certe, sempre taglieggiata e costretta ad elemosinare le
briciole, incapace di garantire l’esercizio del diritto/dovere di difesa della Patria a tutti i
giovani che vogliono spendersi nell’impegno per la difesa dei diritti dalle crescenti minacce
interne e per la sperimentazione di mezzi e strumenti costituzionali – nel ripudio della guerra –
di risoluzione nonviolenta dei conflitti, anche sul piano internazionale».