Riformare la legge sulla cittadinanza per gli stranieri che vivono in Italia o per i loro figli, introducendo tra l'altro «la possibilità di svolgere attività qualificanti come il servizio civile». E' questa una delle indicazioni emerse ieri da parte di mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei, durante la conferenza stampa di presentazione della Giornata mondiale delle Migrazioni 2011, che si celebra domenica 16 gennaio sul tema "Una sola famiglia umana".
Il tema è stato al centro anche della 46ª Settimana Sociale dei cattolici, che si è svolta lo scorso ottobre a Reggio Calabria, e dalla quale sono emersi alcuni dei punti fermi della riforma, evidenziati da mons. Perego. Di un'apertura del servizio civile agli stranieri in particolare, si è parlato nell'assemblea tematica su "Includere le nuove presenze", coordinata da Andrea Olivero, Presidente nazionale delle Acli. Da tempo, soprattutto in riferimento alla riforma della legge del servizio civile nazionale, sono state avanzate proposte in questo senso, già previsto in alcune normative regionali. E se il Sottosegretario con delega al servizio civile, sen. Giovanardi, ha sempre affermato che «aprire il servizio civile nazionale ai ragazzi stranieri sarebbe una cosa costituzionalmente impossibile», non mancano i pareri contrari.