La mini-naja dovrebbe continuare, anche se a costi fortemente ridotti. E' questa una delle novità contenute in due risposte date nelle scorse settimane dal Ministro della Difesa, amm. Giampaolo Di Paola, a due interrogazioni parlamentari (n. 4-05181 e n. 4-06216) dei senatori Ferrante e Della Seta, entrambi del Partito Democratico.
Dopo lo stanziamento di circa 20milioni di euro per gli anni dal 2010 al 2012, Di Paola precisa che «a decorrere dal 2013 il legislatore ha previsto la spesa di 1.000.000 euro annui» dando così «carattere permanente, ancorché in chiave fortemente riduttiva, alle spese originariamente previste a titolo sperimentale, che risultano notevolmente inferiori a quanto stanziato nel primo triennio». «In merito, dunque, all'auspicato storno delle risorse finanziarie in esame al fondo nazionale per il servizio civile, soltanto un’apposita iniziativa legislativa potrebbe consentire di perseguire tale obiettivo» ricorda il Ministro della Difesa. Di Paola segnala poi che la mini-naja, ossia il Progetto "Vivi le Forze armate" «nel 2010, ha fatto registrare un numero di domande pari a 8.250, che ha consentito di coprire i 1.800 posti disponibili, mentre, nell’anno 2011, le oltre 14.390 domande hanno consentito di coprire 4.412 posti». Tuttavia – conclude – «i corsi, avendo esclusivamente scopo divulgativo, non prevedono specifici strumenti di verifica dei risultati ottenuti», ma «l’analisi dei questionari sottoposti ai partecipanti al termine di questa esperienza da ogni singola Forza armata, fa dedurre che le finalità prefissate siano state conseguite».