Modena: il Copresc scrive a Riccardi sulle partenze del servizio civile

L’assessore del Comune di Modena alla Cooperazione internazionale e al Servizio civile , Fabio Poggi, in qualità di presidente del Coordinamento provinciale degli enti di Servizio civile di Modena (Copresc), ha scritto nei giorni scorsi al Ministro con delega al servizio civile, Andrea Riccardi, per sottolineare le difficoltà in cui versa il servizio civile, ma soprattutto quella che ritiene «una mancanza di rispetto nei confronti dei giovani e del loro progetto di vita». Sulla questione abbiamo riportato ieri la lettera aperta di alcuni volontari di Trento, che denunciavano anche loro questa situazione  di incertezza sugli avvii dei progetti.


«Hanno presentato domanda – scrive Poggi -, superato la selezione e programmato un anno della loro vita. A gennaio avrebbero dovuto intraprendere il servizio civile, invece inizieranno mesi dopo, senza alcuna data precisa e con un preavviso minimo, magari aspettando anche fino a ottobre, poiché l’Ufficio nazionale del Servizio civile ha deciso di dilazionare l’avvio dei ragazzi già selezionati in scaglioni da gennaio a ottobre». Nella provincia di Modena sono 517 i giovani che hanno fatto domanda per il Bando 2011, rispetto a un totale di 115 posti disponibili. Nel 2010 furono 448 le candidature per 120 posti. «A un interesse sempre più diffuso – prosegue l'Assessore -, nonostante il progressivo calo delle concrete possibilità a causa dei minori stanziamenti, si aggiunge ora la difficoltà di dover spiegare ai ragazzi che, a selezione ormai ultimata, le ‘regole’ sono cambiate». «Inoltre, la scelta di dilazionare l’entrata in servizio compromette la realizzazione di azioni formative e di monitoraggio condivise tra le realtà provinciali e comporta quindi maggiori spese. Infine avviene in una fase in cui aumentano disoccupazione giovanile e diffuse condizioni precarie; il rischio è di compromettere l’idea stessa di un futuro nel nostro Paese per i giovani, ma anche di alimentare la percezione di distacco e sfiducia nei confronti delle Istituzioni dello Stato», conclude Poggi.

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