Pace e servizio civile a Forte Boccea

Costituire una “Casa per la pace e la nonviolenza” e un “Centro di documentazione sulla storia dell’obiezione di coscienza e del servizio civile” nei locali del Forte Boccea, fino al 2005 carcere giudiziario militare, nel quale sono stati reclusi anche molti giovani obiettori di coscienza. E' la richiesta contenuta in un appello (leggi tutto qui in PDF) inviato ieri da esponenti di associazioni nonviolente romane e nazionali al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, mentre nel Consiglio Comunale capitolino si avviava nel pomeriggio la discussione della proposta n. 60/2010, che delibera sull'uso degli immobili passati la scorsa estate dal Ministero della Difesa al Comune di Roma, tra i quali appunto Forte Boccea.


L’appello è stato lanciato tra le realtà pacifiste e nonviolente il 4 ottobre scorso, festa nazionale per la Pace, ed ha raccolto varie adesioni, che continuano a giungere, come quelle del Centro Studi Difesa Civile di Roma, dell'Associazione Obiettori Nonviolenti, di Arci Servizio Civile Roma; del Cipax, del Cesc (servizio civile) e del Consorzio Città dell’Altreconomia. La proposta trova però i commenti negativi di Federico Guidi, consigliere Pdl dell'assemblea capitolina, e Antonino Torre, capogruppo della Lista civica per Alemanno in Campidoglio, che parlano di «fini velleitari e privi di ogni utilità per i cittadini romani» e si richiamano alle «indicazioni del Municipio XVIII». dove ha sede il Forte Boccea. Eppure è proprio il Municipio, in una risoluzione votata lo scorso giugno (leggi qui in PDF), a prevedere «di utilizzare gli spazi all'interno dell'area del Forte Boccea per fini sociali, culturali scolastici e d'aggregazione prevedendo la realizzazione di un'area verde attrezzata». Inoltre va ricordato che esiste una Legge Regionale, la n. 25/2008 (Promozione ed attuazione delle iniziative per favorire i processi di disarmo  e la Cultura della Pace), la quale all'art. 2, prevede la possibilità dell’intervento finanziario della Regione Lazio per la realizzazione di Case della Pace nei Comuni della Regione e nei Municipi di Roma. Mentre sul Centro di Documentazione  sulla storia dell’obiezione di coscienza e del servizio civile esiste una bozza di progetto elaborata all'inizio del 2008 dall'Ufficio Nazionale del Servizio Civile.

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