Oggi, in concomitanza con la Giornata internazionale della Nonviolenza, la presentazione a Roma del IX Rapporto annuale di ASC-Arci Servizio Civile, la più grande associazione di scopo italiana dedicata esclusivamente al servizio civile. «La proposta cresce in termini di qualità della formazione e di soddisfazione dei volontari. Rimane la crisi numerica e di “sistema”, legata alla riduzione dei finanziamenti statali» dichiara a "Redattore Sociale" Licio Palazzini, Presidente di ASC. Intanto a breve potrebbe uscire il Bando volontari, una prima "finestra" utile dal 4 ottobre.
«Nonostante il quarto anno di fila di flessione numerica sui posti finanziati, i nostri volontari ci restituiscono una risposta molto positiva sulla formazione ricevuta, oltre che sull’esperienza complessivamente fatta – prosegue Palazzini –. Ma il Rapporto fa emergere anche un problema di ordine economico: nonostante la stima sia prudenziale, sono esplosi i nostri costi di gestione dei giovani in servizio, che arrivano ormai ad eguagliare l’investimento da parte dello Stato». Da tempo, tra le possibile riforme del servizio civile si parla una compartecipazione degli Enti ai costi di gestione, «il nostro dato ci dice che ASC di fatto già cofinanzia quasi alla pari il servizio civile nazionale», spiega ancora.
Una possibile via di uscita potrebbe essere la riforma della legge 64/2011, ma l’incerta situazione politica la rende sempre più lontana. Tuttavia per il Presidente di ASC si dovrebbe anche fare altro: “stabilizzare l’attuale servizio civile nazionale con un contingente annuo che già dal 2014 abbia risorse per avviare 40.000 persone” e “rivedere l’impianto gestionale”. «Queste due misure – chiarisce – farebbero già parte del processo di riforma per un nuovo servizio civile per tutti coloro che chiedono di farlo, a cui sommare l’effettivo inserimento del SCN nelle procedure per la certificazione delle competenze dei giovani e l’apertura agli stranieri».
E mentre il Bando nazionale volontari è sempre più imminente, è proprio il nodo della partecipazione dei giovani stranieri a rimanere ancora irrisolto. «La prossima settimana in Consulta nazionale dovremmo incontrare la Ministra Kyenge per affrontare anche questo argomento – anticipa Palazzini -. Siamo molto critici per l’inattività ministeriale di questi mesi, come mi piacerebbe che chi ha a cuore questo aspetto si renda conto della situazione attuale che vive il servizio civile. Questa battaglia sui diritti dei giovani stranieri, non solo immigrati, è importante, ma allo stato attuale rischia di bloccare di nuovo tutto il sistema». [Fonte: Redattore Sociale]