Piano nazionale contro rischi idrogeologici, previsto anche il servizio civile

Il 22 novembre, intervenendo a Roma al Forum europeo per la riduzione dei rischi, il premier Giuseppe Conte ha annunciato un “Piano nazionale per la sicurezza” contro i rischi idrogeologici, al quale l’esecutivo starebbe lavorando sulla base di tre linee d’intervento, tra le quali il coinvolgimento di migliaia di giovani del servizio civile per diffondere tra i cittadini la cultura di protezione civile. Giovanni Bastianini, presidente della Consulta nazionale del servizio civile, ha spiegato: «Comuni, consorzi, associazioni di volontariato potranno disporre di "comunicatori" di protezione civile, formati attraverso percorsi specifici, cui spetterà il compito di diffondere tra i cittadini la cultura della prevenzione e di tirare fuori dagli armadi i piani di protezione civile comunali, per farli conoscere ai cittadini e trasformarli in una cosa viva». Ricordiamo che attualmente dei quasi 50mila volontari impegnati in progetti di servizio civile, poco meno del 6% (complessivamente) riguardano l'ambito della Protezione Civile e dell'Ambiente. Le altre proposte riguardano la creazione di una struttura che farà capo al ministero dell’Ambiente e che avrà il compito di gestire i fondi a disposizione, e il coinvolgimento del Miur e della stessa Protezione Civile, affinchè nelle scuole parta un vero e proprio “piano di educazione” alla cultura del rischio.

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