Poletti pensa al servizio civile per “Garanzia Giovani”, ma c’è il nodo delle Regioni

Secondo quanto si può leggere in un articolo di Enrico Marro sul "Corriere della Sera" [PDF] di sabato 1 marzo scorso, il Ministo del Lavoro Giuliano Poletti, nell'ambito dell'avvio a fine marzo della "Garanzia Giovani" «vuole puntare di più sul servizio civile volontario per il quale il precedente governo aveva pensato di destinare 200 milioni». «Il ministro – prosegue l'articolo – si muove sull'esperienza delle cooperative, dalle quali viene. Infatti, il 25-30% dei giovani che in passato ha fatto il servizio civile presso le coop, per esempio nell'assistenza ai disabili e agli anziani, è stato poi assunto». Tuttavia sull'effettivo utilizzo del servizio civile nell'ambito della "Youth Guarantee" Enrico Maria Borrelli, Presidente del Forum nazionale del servizio civile (FNSC), solleva più di qualche dubbio.


«Nel programma italiano sulla Garanzia Giovani – spiega Borrelli a "Servizio Civile Magazine" – non si parla di servizio civile nazionale, ma esclusivamente di servizio civile. E i fondi, 1,5 miliardi di euro, sono stati tutti assegnati alle Regioni», che così hanno "un’assoluta discrezionalità". Infatti «le Regioni dotate di un servizio civile regionale potranno decidere di finanziare quello regionale e non quello nazionale. Il secondo problema è, invece, la quantità di fondi che ogni singola regione sceglierà di destinare al servizio civile, con il rischio che possano essere cifre irrisorie», argomenta il Presidente del FNSC. Per le Regioni poi che non hanno un proprio servizio civile la situazione "è ancora più complicata" perchè «qualora volessero attivare progetti di servizio civile nazionale – denuncia Borrelli -, a valere sui fondi loro assegnati dal programma Garanzia Giovani, dovranno trasferire le risorse al Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Ma il rischio è che lo facciano vincolando il trasferimento dei fondi a valere sui soli progetti presentati dagli enti iscritti nei loro albi regionali. I progetti degli enti nazionali sono finanziati direttamente dall’UNSC, ovvero dallo Stato, ma a quanto pare lo Stato non ha tenuto per sé neanche un euro. Dubito che le Regioni vorranno cedere parte dei loro fondi per finanziare progetti di enti nazionali». Per questo – conclude – «abbiamo deciso di inviare una lettera a tutte le Regioni chiedendo che si impegnino a finanziare il servizio civile nazionale, dopo di che contiamo di incontrare tutti gli assessori regionali che hanno la delega in materia. Crediamo che il servizio civile nazionale vada tutelato dal depauperamento di risorse di questi anni e offerto ai giovani per la straordinaria occasione di educazione e formazione che per loro rappresenta».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *