Si è svolta ieri mattina a Roma, presso la sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di via Veneto, la conferenza stampa di presentazione della legge delega per la "riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale". Alla Conferenza hanno partecipato il Ministro Giuliano Poletti ed il Sottosegretario Luigi Bobba, che hanno ricordato come il DDL, approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 10 luglio, è arrivato al termine di un percorso condiviso con i soggetti del Terzo settore, chiamati nei mesi scorsi a rispondere a una Consultazione pubblica alla quale hanno partecipato più di mille soggetti fra associazioni, cooperative, fondazioni e soggetti del mondo del volontariato. Rispetto al testo entrato in Consiglio dei Ministri e a quello approvato nella sua prima versione non mancano le novità per quel che riguarda il servizio civile.
All'articolo 5 che lo istituisce rimane il riferimento "difesa non armata, ai sensi degli articoli 52, primo comma" e compare il riferimento all'art. 11 della Costituzione, così come ad uno "sviluppo della cultura dell'innovazione". Come era stato poi annunciato dallo stesso Renzi, scompare al comma successivo il riferimento ai "giovani stranieri regolarmente soggiornanti", anche se il Sottosegretario Bobba ha spiegato come «Il DDL non prevede nè esclude i giovani stranieri dal Servizio civile. C'è un elemento di contraddizione tra l'art. 52 della Costituzione e un percorso giudiziario che vedrà la Cassazione pronunciarsi a settembre. A bocce ferme gli stranieri non possono svolgerlo. Vedremo nei decreti delegati come si evolverà la questione». Rispetto allo status del giovane volontario, una delle novità più rilevanti della riforma del servizio civile, si specifica come si preveda «l’instaurazione di uno specifico rapporto di servizio civile non assimilabile al rapporto di lavoro, con previsione della non assoggettabilità della prestazione ad alcuna disposizione fiscale o tributaria». Scompare infine l'ultimo comma (h) che prevedeva «meccanismi e strumenti che, attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, possano favorire l'inserimento lavorativo dei giovani che hanno prestato il servizio civile nazionale universale". «Le linee del disegno di legge delega di riforma del Terzo Settore sono convincenti e sono fondamentali per un rilancio del settore», ha commentato l'on. Francesca Bonomo che ha seguito per il Partito Democratico l'iter di confronto insieme all'on. Farinone. «Punto qualificante – ha proseguito – è il rilancio del servizio civile visto come una occasione per fare esperienza di cittadinanza attiva in Italia all’estero e ora anche in Europa, come primo passo verso un servizio civile europeo, per ricostruire il senso di appartenenza alla comunità e per acquisire competenze da spendere nel mondo del lavoro». «Rimangono alcuni nodi aperti, la questione della partecipazione degli stranieri e il rapporto tra Stato e Regioni sulle competenze in materia di servizio civile. Un ambito su cui lavorare nel passaggio parlamentare che ci attende alla ripresa dei lavori», ha infine concluso l'onorevole PD. Leggi qui il testo completo del DDL in formato PDF.