Rappresentanti dei volontari: manteniamo vivo il servizio civile

Logo_RNVSC_120pxI quattro Rappresentanti nazionali dei giovani in servizio civile nazionale, Fania Alemanno, Edoardo Buonerba, Corrado Castobello e Silvia Conforti, con un comunicato [PDF] diffuso ieri hanno preso posizione sulla vicenda della sentenza di Milano e del blocco degli avvii dei nuovi volontari selezionati.


«La Rappresentanza dei volontari in servizio civile – esordiscono nel comunicato – manifesta la propria ammirazione per la battaglia, a riconoscimento dei propri diritti, intrapresa dal giovane pakistano Shahzad Sayed, battaglia alla quale sarà ben lieta di unirsi con tutti gli strumenti di cui dispone». Ma poi precisano: «Tutto questo non deve in alcun modo distruggere un’altra battaglia! Quella intrapresa da tutti i giovani volontari che ogni anno hanno svolto il loro servizio civile, quella battaglia che aveva un unico obiettivo: mantenere vivo e forte il senso vero del Servizio Civile: la difesa della Patria non armata e nonviolenta. Servizio, non volontariato, non lavoro». «E’ la voglia di mettersi in gioco – proseguono i 4 rappresentanti nazionali – che spinge, ogni anno, migliaia di giovani a presentare domanda; è l’opportunità di un momento di crescita personale anche e soprattutto come cittadini attivi per migliorare in ogni settore il nostro Paese. Difatti non vi sono solo progetti che mirano al disagio sociale, ma anche, e soprattutto, vi sono progetti che mirano a salvaguardare l’ambiente, il paesaggio, l’architettura, i sistemi di protezione civile, lo sviluppo e la promozione dello sport, ma anche di promozione e sensibilizzazione alle politiche giovanili». «Ai giovani cittadini stranieri – concludono – non è stata negata questa opportunità, se mai lo Stato Italiano gli nega di essere considerati appartenenti a questa comunità. Non è il riconoscimento ad essere parte di un piccolo sistema che cambierà la loro situazione. La battaglia vera deve essere di potersi riconosceredi fronte alla legge come veri e propri cittadini! E noi, in questo, siamo con loro». Leggi tutto il comunicato qui in PDF.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *