Si torna a discutere nel Consiglio comunale di Roma di oggi e del prossimo 28 ottobre, della delibera n. 60/2010 che deciderà dell'uso degli immobili militari, passati dal Ministero della Difesa al Comune di Roma. Tra questi anche Forte Boccea, che è stato oggetto nei giorni scorsi di un appello di associazioni nonviolente romane e nazionali, per la costituzione nei suoi locali di una “Casa per la pace e la nonviolenza” e di un “Centro di documentazione sulla storia dell’obiezione di coscienza e del servizio civile”.
Quest'ultima proposta era stata presa in esame anche dalla Consulta nazionale del servizio civile nella riunione del 27 febbraio 2008, ed aveva ricevuto il via libera dell'allora Ministro competente, on. Paolo Ferrero, per poi bloccarsi con la caduta del Governo Prodi e non essere più ripresa dall'Unsc. Nel documento si ipotizzava la realizzazione innanzitutto di un Archivio telematico, mentre il Centro di Documentazione, fornito di una biblioteca ed emeroteca e da collocarsi in un luogo significativo come Forte Boccea, avrebbe raccolto il materiale cartaceo proveniente dal Ministero della Difesa e dall’Unsc, nonchè la documentazione eventualmente messa a disposizione da Enti, Associazioni pacifiste e nonviolente e da singoli cittadini.