L’Aula del Senato ha approvato ieri l’articolo 8 del testo di legge delega al Governo per la “riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale” (ddl n. 1870). Il testo, passato già da una prima approvazione della Camera, è quello uscito dalla Commissione Affari Costituzionali lo scorso 9 marzo, con l’unica novità dell’approvazione dell’emendamento 8.207, proposto dal sen. Karl Zeller e altri, appartenenti al gruppo Per le Autonomie, che aggiunge “al comma 1, lettera a), le seguenti parole: «, anche con riferimento agli articoli 2 e 4, secondo comma, della Costituzione»”. L’articolo 8, che riforma il servizio civile in chiave “universale”, così come proposto dal Governo ormai due anni fa, è passato con i voti favorevoli della maggioranza e del gruppo Misto-SI-SEL, mentre voto contrario è stato espresso dal M5S, da Forza Italia e singolarmente dal sen. Gaetano Quagliarello (GAL). "Soddisfazione" per questa approvazione è stata espressa da vari esponenti politici, dal Forum nazionale del Terzo Settore e dalla CNESC – Conferenza nazionale enti di servizio civile, anche attraverso le dichiarazioni a "Redattore Sociale" del suo presidente, Licio Palazzini.
«Il testo – scrive la CNESC – colloca finalmente il Servizio Civile Universale nell’alveo costituzionale del diritto dovere di promuovere la pace con modalità civili e non armate e a questo riconduce gli altri riferimenti alla Costituzione, che fissa il diritto dei giovani, italiani e stranieri residenti in Italia di vivere questa esperienza, che potenzia il servizio civile all’estero in direzione anche di un servizio civile europeo, che stabilisce una governance statale dopo i conflitti e le duplicazioni causate dal decreto legislativo 77 del 2002, che apre la strada ad una sburocratizzazione e semplificazione per le organizzazioni accreditate di partecipare al Servizio Civile Universale. Restano incognite sia sul finanziamento (a cominciare dal 2017) che sulle concrete modalità di salvaguardare la funzione educativa e formativa con i giovani e di costruzione di un partenariato con le organizzazioni accreditate, a cominciare da quelle del Terzo Settore». «Ora auspichiamo che, dopo lunghi mesi di stallo, l'iter parlamentare si concluda con la terza e definitiva lettura alla Camera e che già prima dell’estate possano iniziare i lavori per il decreti delegati. Lavori che chiediamo vedano coinvolti tutti i soggetti interessati e quindi anche le rappresentanze degli enti accreditati e dei rappresentanti dei giovani, che sul campo vivono i cambiamenti e l’impatto delle nuove normative e che saranno chiamati a realizzare il Servizio Civile Universale. Su questo aspetto il tempo delle attese e dei silenzi è finito», ricorda ancora la CNESC.