Servizio civile e stranieri, a settembre si pronuncia la Cassazione

Come riporta "Redattore Sociale" è stata fissata al 17 settembre prossimo l’udienza in Corte di Cassazione che dovrà decidere l’esito finale del ricorso presentato a Milano nel settembre 2011 contro il Bando di servizio civile nazionale, ritenuto “discriminatorio” perché non aperto anche agli stranieri. All’epoca il tribunale del lavoro di Milano aveva accolto per la prima volta in Italia l’appello presentato da APN (Avvocati per niente) e dall’ASGI (Associazione studi giuridici sull’Immigrazione) per conto di un ragazzo di origini pakistane e dichiarato il carattere discriminatorio del bando 2011, con sentenza successivamente confermata anche da parte della Corte d'appello del capoluogo lombardo.


Un altro appello accolto nel 2013, ma su un ricorso diverso, ha portato alla fine dello scorso anno alla apertura del Bando nazionale di servizio civile anche ai giovani stranieri, dei quali 91 – secondo gli ultimi dati dell’Ufficio nazionale del servizio civile riferiti a maggio 2014 – sono attualmente in servizio, su 613 domande complessivamente presentate. «Si tratta della causa sul bando del 2011 – precisa a "Redattore Sociale" l’avvocato Alberto Guariso, componente dei direttivi di APN e ASGI – quindi la sentenza non avrebbe nessuna rilevanza pratica (perché la vicenda di quel bando è esaurita), ma è chiaro che se ci fosse una decisione per noi negativa il percorso verso il ‘servizio civile universale’ di Renzi, che prevede proprio l’apertura agli stranieri, potrebbe avrebbe uno stop gravissimo, tanto più se la questione fosse rimandata alla Corte costituzionale». «Sarebbe importante se la Presidenza del Consiglio (che è il soggetto giuridico titolare del ricorso) valutasse l’opportunità quantomeno di un rinvio sino a che non sia eventualmente definita la questione della nuova normativa, al fine poi eventualmente di abbandonare la causa se le nuove norme ‘universali’ (per le quali ho letto che Renzi parla addirittura di luglio) entreranno davvero in vigore», conclude Guariso. Sulla questione il Sottosegretario al Lavoro con delega al servizio civile, Luigi Bobba, ha dichiarato: «Allo stato attuale la norma esistente e' chiara, e stiamo lavorando in questo senso pensando ad una nuova normativa, perché altrimenti e' difficile uscire da questo vicolo cieco. Valuteremo quindi se intervenire come Governo sull'Avvocatura dello Stato, in questo momento la priorità è cambiare la legge, anche se i tempi della sua approvazione dipendono dal Parlamento».

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