Servizio civile italiano e francese, modelli a confronto

Logo_service_civiqueNei giorni scorsi una delegazione francese ha incontrato il Dipartimento della gioventù e del
servizio civile nazionale, con lo scopo di approfondire il modello italiano. Non è la prima
volta che questo avviene. In un articolo per "Antenne di Pace" Diego Cipriani, ex Direttore
dell'UNSC, racconta il primo incontro avvenuto nell'aprile 2008 ed evidenzia gli elementi di
contatto e quelli di differenza tra il servizio civile italiano e francese.


«Dai cugini d'oltralpe – propone poi Cipiani – potremmo mutuare anzitutto l'esistenza di un vero
e proprio status del volontario in servizio civile, riconosciuto dallo Stato, che in Italia
manca. Per non dire, poi, dell'apertura a cittadini comunitari ed extracomunitari che oltralpe è
una realtà. Inoltre, l'esperienza del servizio all'estero (in parte collegata alla questione
dello status) che vede oggi progetti francesi in circa 40 paesi nel mondo e che non conosce
problemi e ostacoli burocratici di cui soffrono invece i nostri progetti all'estero». «Infine,
una prospettiva d'ampio respiro. Nella guida al "service civique" si può leggere che i francesi
puntano a reclutare 100mila volontari all'anno entro il 2017. Non so se ci riusciranno, ma è già
un successo essersi posto questo obiettivo. Queste son le cose che mi piacerebbe copiare dai
francesi», conclude l'ex Direttore dell'UNSC. Leggi l'articolo completo a questo link.

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