Continua l'eco della vicenda del blocco degli avvii del servizio civile nazionale, che si è risolta ieri con la decisione della Corte d'appello di Milano di accettare la sospensione della revoca del bando per i volontari del 2012. Apprezzamento è stato espresso sui social network da parte dei tantissimi volontari in attesa di partire per i propri progetti.
«Come volontari presto in servizio – scrive Giulia Angeletti, volontaria in partenza con il Servizio civile all'estero con la Focsiv -, sosteniamo l’importanza del Servizio Civile verso cui noi tutti dedichiamo impegno e serietà e chiediamo al Governo italiano – prosegue - di sostenere questo ruolo e continuare a dare l’opportunità a molti giovani di svolgere questo servizio a difesa dei principi civili che ne sono alla base». Con toni diversi tra loro hanno commentato la notizia anche molti enti, come Associazione "Mosaico" e l'Associazione "Papa Giovanni XXIII", che ha auspicato «al più presto la riforma del Servizio Civile, prevedendo spazi di partecipazione anche ai cittadini non italiani» ed espresso «anche forte preoccupazione per la ridotte risorse che sono oggi investite sul Servizio Civile e che ne mettono in discussione la sua prosecuzione già per il 2013». Analogamente Amesci [PDF], attraverso il suo Presidente Enrico Maria Borrelli, ha chiesto di «rimettere mano alla riforma del Servizio Civile, da tanti attesa ma ancora ferma nelle commissioni parlamentari» e di reperire « nuovi fondi altrimenti se oggi, come ha scritto una volontaria in Rete sono stati tirati 18.000 sospiri di sollievo, da qui ad un anno saranno troppo pochi i giovani che potranno gioire nello svolgere un anno di servizio per la comunità». Per il Modavi l'auspicio è che «per quanto riguarda i prossimi bandi non si decida per una apertura indiscriminata del servizio civile», che ritengono «un diritto ed un dovere dei giovani Italiani». «Ci auguriamo, piuttosto – precisa la loro nota -, che la riflessione si sposti sull’idea di cittadinanza e sull’agevolare le seconde generazioni nell’acquisirla». Di tutta la vicenda ne parla oggi anche un articolo su "Avvenire" [PDF].