A contribuire alla guerra civile in Siria, che dura ormai da più di due anni e rischia di sfociare in un conflitto ancora più ampio, ci sono anche armi fabbricate in Italia. La denuncia, confermata da vari documenti e ripresa da molte testate giornalistiche, arriva dall'Osservatorio OPAL di Brescia. «Dovevano essere fermate prima anche le esportazioni di armi leggere che l’Italia – in particolar modo dalla Provincia di Brescia – e diversi stati europei hanno continuato ad inviare nei paesi confinanti con la Siria. Le armi leggere sono le vere “armi di distruzione di massa” che hanno alimentato il conflitto», scrivono i promotori della ricerca.
