Aprendo ieri a Roma i lavori del Seminario per responsabili del servizio civile, che il Tesc (Tavolo ecclesiale sul servizio civile) ha organizzato nella ricorrenza di San Massimiliano, don Francesco Soddu, neodirettore di Caritas Italiana, ha utilizzato le stesse parole che proprio un anno fa aveva usato il Segretario generale della Cei, S.E. mons. Mariano Crociata, per descrivere la situazione in cui versa il servizio civile.«Il dato incontestabile da cui partire – ha ricordato don Soddu – è il progressivo inaridimento degli spazi offerti ai giovani per forme di educazione alla cittadinanza e servizio. Tale inaridimento è stato causato principalmente da una progressiva "disattenzione" dello Stato nei confronti di questa esperienza e dalla consistente riduzione dei finanziamenti ad essa dedicati, anche a prescindere dalle ristrettezze di bilancio imposte dall’attuale crisi economica». «Occorre non fare morire questa esperienza – ha concluso poi don Soddu -, se vogliamo che i giovani continuino a sentirsi protagonisti del loro futuro e diano il contributo alla costruzione del bene comune».
Naturalmente è necessario spingere i giovani ad assumere responsabilità e tutte le associazioni che possono favorire questo processo sono i benvenuti sul piano nazionale.