Dopo il Consiglio federale, anche la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha respinto nei giorni scorsi, con 18 voti a 7, un'iniziativa popolare del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE), che puntava ad abolire la coscrizione obbligatoria e a introdurre un servizio civile volontario.
«Per la maggioranza della commissione – ha dichiarato la Presidente della commissione, Chantal Galladé (PS/ZH) -, senza l'obbligatorietà di servire, l'esercito non sarebbe in grado di reclutare volontari a sufficienza per far fronte a tutti i compiti, né sarebbe in grado di ingaggiare personale altamente qualificato». L'esempio degli altri Paesi europei come l'Italia che hanno abolito l'obbligatorietà non è pertinente secondo la Commissione, «poiché la Svizzera è neutrale e non integra alcuna alleanza militare: deve quindi provvedere da sola alla propria difesa». Nel corso dell'esame dell'iniziativa, sono state presentate altre proposte, come l'idea di un servizio civile generalizzato oppure l'estensione – quindi anche le donne – dell'obbligo di servire. «Tutte queste proposte – ha spiegato Galladé -, sono state bocciate: l'esercito si trova al momento in una fase di assestamento e la maggioranza non vuole aggiungere ulteriore legna sul fuoco».
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