Lo scorso 28 settembre, l'on. Augusto Di Stanislao (IdV) ha presentato un'interrogazione orale in Commissione Difesa della Camera (n. 5-03475), sull'attuazione del progetto "Vivi le Forze
armate. Militare per tre settimane", la mini-naja, mettendola in collegamento con l'altra proposta sostenuta dal Ministro La Russa, ossia "Allenati alla vita", i corsi "militari" nelle scuole lombarde.
Nella risposta (leggi tutto qui in PDF), il Sottosegretario alla Difesa, on. Cossiga, distingue i due progetti e specifica che «il progetto "Allenati per la vita" non costituisce, come strumentalmente è stato riportato da alcuni mass media, un'iniziativa finalizzata all'esaltazione della cultura militare, in quanto lo scopo del progetto, in linea con i riferimenti di base, è quello di stimolare negli studenti la conoscenza e l'apprendimento della legalità, della Costituzione, delle Istituzioni e dei principi del Diritto Internazionale». Eppure, è la stessa Rivista ufficiale dell'Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo s'Italia), nel primo numero di gennaio di quest'anno [PDF], a illustrare nel dettaglio come si è sviluppata la proposta, evidenziandone proprio gli aspetti più militari. Ricordiamo che tutta la polemica è nata da un articolo di "Famiglia Cristiana", che per primo ha fatto conoscere a tutti questa iniziativa e che ha visto da subito le proteste dei partiti di opposizione e delle associazioni pacifiste, come la Tavola della Pace, Pax Christi ed Emergency. In questi giorni anche la Federazione Scs/Cnos dei Salesiani ha preso posizione contro questo progetto e la mini-naja, mentre il Centro Studi "Sereno Regis" di Torino ne fa oggetto di una riflessione sulla nonviolenza e i suoi oppositori. "Left" del 1° ottobre riassume tutta la vicenda in questo articolo [PDF].