Le sorti del servizio civile nazionale sembrano affidate tutte alla Tavola rotonda su "Quale riforma per il servizio civile nazionale: proposte a confronto", che si svolgerà a Roma domani pomeriggio. Intervistato oggi da "il Sole24ore" il Ministro con delega, Andrea Riccardi, assicura che si presenterà con un impegno preciso.
«Credo che il servizio civile – ha dichiarato Riccardi – faccia parte integrante del messaggio di speranza sul futuro che il governo Monti vuole dare ai giovani. Mi sono impegnato personalmente a portare questo tema all'ordine del giorno dell'esecutivo, perchè sia possibile trovare le risorse necessarie». Ma come ricorda un dossier di "Famiglia Cristiana", la crisi del servizio civile dura da tempo e ci sono stati in passato altri tentativi di salvarlo. Già il 15 dicembre 2010, in occasione della presentazione del XII Rapporto della Cnesc, il sen. Giovanardi (PdL) e le onorevoli Rivolta (Lega) e Sereni (PD), che si troveranno insieme anche alla Tavola rotonda di domani, si dicevano d’accordo sull’opportunità di trovare una mediazione sulla riforma del servizio civile, e portare il dibattito in Parlamento. Due mesi prima, il 27 ottobre 2010, era stato invece annunciato l'avvio di un tavolo di lavoro sul servizio civile fra gli uffici tecnici dell'allora Sottosegretario con delega, Giovanardi, e i tecnici nominati dalle Regioni. Non se ne è più saputo nulla. «Speriamo vivamente – ricorda Primo Di Blasio, presidente della Conferenza nazionale degli enti di servizio civile (Cnesc) – che la tavola rotonda non si risolva in una riflessione su come riformare la legge 64/2001 sul servizio civile volontario, senza trattare la questione spinosa della carenza dei fondi a disposizione. Oggi riusciamo a far partire meno di 20mila volontari all'anno a fronte di 60mila richieste, e siamo costretti a diluire le partenze da gennaio a settembre». E Licio Palazzini, Presidente della Consulta nazionale del servizio civile, conclude: «Il decreto legislativo 77 del 2002 prevede già una serie di strumenti per favorire il collocamento nel mercato del lavoro di quanti hanno svolto il servizio civile. Nè i Governi, nè le Regioni, però, si sono mai impegnati per dare attuazione a quelle norme».